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Pagamenti con Pos.



Da ieri sono entrate in vigore le sanzioni per la mancata installazione del POS o sistemi equivalenti tali da permettere il pagamento con moneta elettronica di almeno uno fra i circuiti presenti sul mercato.

Un decreto di prossima emanazione stabilirà il modo in cui i seguenti dati dovranno essere trasmessi dai gestori dei circuiti di pagamento all’Agenzia delle Entrate.

Si ricorda che la sanzione ( fissa di euro 30 oltre il 4% dell’importo da incassare) scatterebbe solo se il cliente che non ha potuto pagare con moneta elettronica denuncia la cosa alle autorità.

Informazioni da inviare

  • il codice fiscale e, se disponibile, la partita Iva del commerciante e il codice univoco del contratto di convenzionamento con il prestatore di servizi di pagamento;

  • il codice Abi o il codice fiscale dell’operatore finanziario obbligato alla trasmissione;

  • l’identificativo assegnato da PagoPa all’operatore;

  • l’identificativo univoco dello strumento di pagamento, fisico o virtuale, con cui l’esercente accetta la transazione elettronica;

  • la tipologia di operazione, distinta tra pagamento e storno pagamento;

  • la data di trasmissione delle operazioni da parte del prestatore di servizi di pagamento;

  • la data contabile dei pagamenti;

  • l’importo complessivo giornaliero delle transazioni elettroniche effettuate dall’esercente;

  • il numero giornaliero dei pagamenti e-cash effettuati.

Con tutti questi dati sembrerebbe abbastanza facile, per l’Agenzia, capire chi ha installato il POS e chi no e quindi poter sanzionare chi non lo ha installato.


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