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Si avvicina la data per versare le imposte sui beni e le attività detenute all´estero


I contribuenti italiani che detengono beni all’estero in questo periodo devono prestare una particolare attenzione agli obblighi dichiarativi e di versamento che derivano dal possesso di detti beni o anche di investimenti. Gli obblighi in questione si ricollegano principalmente, quelli connessi al "monitoraggio fiscale" previsto dal D.L. 167/90, che riguardano la compilazione del modulo RW, e quelli connessi alle due imposte patrimoniali sugli immobili (Ivie) e sugli investimenti di natura finanziaria (Ivafe) detenuti all’estero, introdotte dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 (decreto Salva Italia).

Gli immobili:

L’Ivie in particolare riguarda gli immobili detenuti all’estero a titolo di proprietà o di altro diritto reale, pertanto sono soggetti all’imposta anche gli immobili detenuti a titolo di usufrutto o altri diritti analoghi previsti negli ordinamenti esteri.

Avendo la base imponibile, l’imposta si calcola applicando l’aliquota ordinaria pari allo 0,76%, o dello 0,4% se l’immobile è una abitazione principale nello Stato estero. In quest’ultimo caso, spetta anche una detrazione pari a 200 euro, alla quale va aggiunta una pari a 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni dimorante e residente in tale abitazione (fino a un massimo di 400 euro di detrazione).

Attività finanziarie:

Un conto corrente detenuto all’estero rileverà invece, ai fini della seconda imposta patrimoniale, ossia l’Ivafe, dovuta in relazione a tutte le attività finanziarie estere o detenute all’estero (anche se l’emittente è italiana).

Definita la base imponibile, l’imposta va calcolata applicando l’aliquota base dello 0,1% (che passerà allo 0,15% dal 2013), fatta eccezione per i conti correnti e i libretti di risparmio, che sono soggetti a imposta fissa, pari a 34,20 euro, salvo il valore medio di giacenza annuo non sia superiore a cinquemila euro.

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